Sono   Socio OVER 40 e lavoro in una multinazionale come Direttore del Personale.   Approcciai l'Associazione in un momento di confusione occupazionale   (successione di rapporti temporary dopo la conclusione di un rapporto stabile   da anni) e non ebbi promesse (comportamento serio), bensì un invito severo   (quindi non cattivo ma rispettoso) a condividere con altri la difficoltà ed a   trovare in una condivisione intelligente la forza per capire ed aprirsi   concettualmente.

 

Ciò accade ancora adesso, pur essendo ormai   occupato stabilmente, ogni volta che contatto gli Organi associativi; ciò   dimostra la solidità anche psicostrutturale di questa   Organizzazione. Tanto è più vero che non ho ritenuto di disdire   l’iscrizione proprio perché credo in questa Organizzazione e penso che   l’azione da essa svolta in questi anni abbia - in ogni caso – aiutato decine   di persone “over” (età critica 45/55) a darsi una concreta speranza per il   futuro. A parte il fatto poi che alcuni hanno trovato posto grazie   alle segnalazioni dell’Associazione medesima. Ormai di questo grave   problema se ne parla ripetutamente su tutti i media, e non mancano continue   occasioni di sentire testimonianze nei tanti convegni che vengono organizzati   nel contesto economico nazionale; e questo è un grande merito acquisito   proprio da chi si sacrifica personalmente per portare nel cuore e nella mente   della gente e delle aziende la testimonianza di una verità   sociale. Essere Soci di OVER 40 è anche un “passaporto di   rispetto”, in quanto l’ascoltatore attento apprezza che l’interlocutore sia   parte sensibile di questa problematica. Collaboriamo,   quindi, ciascuno per le proprie possibilità, affinché l’Associazione possa   ulteriormente crescere e dare ancora più concretezza.