Il Presidente dell'INPS Tito Boeri ha annunciato alcune proposte di modifica dei trattamenti  INPS introducendo una novità che avevamo già prospettato da oltre 10 anni: quella di dare un assegno  agli over 50/60 da recuperare con la futura pensione. 

La novità sta nel fatto che si intende  dare un assegno di 500 euro alle famiglie  che hanno almeno un over 55 in casa e in stato di povertà conclamato da ISEE, ma con un vincolo di stipulare “un patto da parte dei membri del nucleo familiare beneficiario, con l’Amministrazione che eroga il trasferimento, patto finalizzato all’inserimeno lavorativo”

 

E' una soluzione certamente migliore e più assennata  di quella di dare indiscriminatamente un reddito di cittadinanza  (ben diverso dal reddito minimo garantito!!!)  a coloro che sono disoccupati in generale.  La proposta aiuta certamente a coloro ( e sono tanti) che dopo i 50 anni  si trovano le porte chiuse al reinserimento lavorativo, ma non difende completamente dal pericolo dei “furbetti” che con questo reddito si adagiano e non cercano più lavoro ( e sono tanti anche questi).

La proposta è più articolata rispetto alla nostra semplificazione. Per questo vi invito a prendere cognizione dal documento allegato.

A parte questa considerazione  che è  certamente criticabile e discutibile, il governo ha già fatto sapere che la proposta fatta da Boeri non convince. Il Ministro Poletti poi ha già affermato che non ci sono coperture per soddisfare questa esigenze (circa 3 miliardi all’anno). E poi al governo non convincono le proposte di revisione delle pensioni “alte” dopo aver fatto una verifica del metodo contributivo rispetto al metodo retributivo in essere.

 

In definitiva a fronte di una spinta in avanti di Boeri il governo tira il freno di emergenza!!!.

 

Ma una considerazione positiva può essere fatta:  finalmente le istituzioni cominciano a capire la gravità della disoccupazione in età matura e soprattutto quella over 50 ed avanzano soluzioni. Segno che si fa strada la coscienza del problema.

Quanto abbiamo inciso noi su questo cambio di cultura  non è dato a sapere, ma certamente  riteniamo che qualcosa abbiamo fatto. Continueremo  a lottare e vi chiediamo di aiutarci e seguirci. 

 

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